Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

lunedì 27 settembre 2010

Frittata di scàmmaro

Adoro le frittate, non saprei dire perché ma mettermi in bocca un pezzo di frittata che ho appena cucinato e un pezzo di pane buono mi mette di buon umore, sempre che la frittata sia fatta "con amore", ma io la faccio quasi sempre così.
Una buona frittata è un piatto unico di qualità, e ti permette di utilizzare gli ingredienti più svariati, o di non utilizzarli, come in questo caso.
La ricetta è ripresa da quello splendido libro che racconta le ricette predilette di Eduardo, "Si cucine cumme vogli''i", e qui si rivela anche come fine estimatore di cucina.
Secondo il mio più che modesto parere Eduardo è stato uomo di teatro fra i più grandi, e ogni volta che penso a lui mi viene in mente quando interpreta il personaggio di Domenico Soriano, e mi suscita sempre grande emozione, in quella sua disperata ricerca di un figlio che non dovrà mai sapere chi è. Non mi cercheresti se non mi avessi già trovato.........

Torniamo a bomba alla frittata. 
Questa è veramente forte, perché è una frittata senza uova. A proposito "di scàmmaro" vuol dire "di magro".
Le persone non le dico, però uso un kilo di spaghetti, quindi ne verrà per 6-8 crani.
Poi: mezzo kilo di olive di Gaeta, snocciolate una per una, un etto e mezzo di capperi dissalati (ma bene!), 80 grammi di uva passa, 80 di pinoli, 80 di acciughe sotto sale, 100 cc di olio evo, uno o due spicchi d'aglio.
Soffriggi l'aglio nella saltiera e quando imbiondisce aggiungi un'oliva e un cappero, schiacciandoli bene. Dopo che il tuo olio ha preso il sapore levi tutto e butti tutto il resto, facendolo andare per una decina di minuti insieme a un po' di acqua della pasta.
Quando è pronto butti tutto il contenuto della saltiera nella boulle dove aspetta fumante la pasta. Mescoli con impegno.

Adesso parti con la frittata, è tutto un po' più difficile, senza uova.
Per un chilo e passa di roba ci vorrà una signora padella e idonei muscoli dell'avambraccio, ma un cuoco "per amore" avrà ben anche quelli.
Metti l'olio, lo fai scaldare e butti il tutto, schiacciando e pareggiando. Fuoco a stecca, ovviamente, almeno all'inizio. Quando di sotto capisci che potrebbe essere croccante e comunque la consistenza della tua frittata è già a buon punto ti appresti a girarla, e qui inizia veramente il divertimento.
Ammesso e non concesso che tu l'abbia girata bene cuoci dall'altra parte e servi in tavola. Forse, e sottolineo forse, è più buona fredda.
Questa è l'immagine della mia preparazione, come sempre un po' slabbrata ma tanto, tanto gustosa.
La foto più tardi, adesso non riesco a caricarla, goditi, cara/o amica/o, solo il testo e naviga con la fantasia.
Eccola, finalmente

2 commenti:

  1. questa ricetta mi riesce un pò difficile da immaginare onestamente. Con tutto l'allenamento mentale di questo mondo.
    Ma proprio per questa ragione la proverò.
    E ti farò sapere.
    Caro il mio cuoco genovese.
    un abbraccio
    Anna

    p.s. che fatti trovare ogni tanto su fb!!!

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  2. Ti spiazza l'idea della frittata senza uova.....
    ma è il suo bello!
    Aspetto la prova
    euge

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