Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

martedì 3 aprile 2012

Pasta con verdure e mandorle

E' noto che la necessità aguzza l'ingegno. E non solo la necessità, anche l'urgenza.

In una giornata fra le peggiori, quelle in cui non vorresti più avere il collo tanto ti fa male, e neanche la testa per non vedere certi ceffi e non sentire certe telefonate, il dover preparare qualcosa perché hai fatto un invito è una fatica supplementare che non ci voleva proprio.
Eppure...... solo il cercare di inventare una ricettina nuova, nuova solo per me naturalmente, è diventato cura e gioco allo stesso tempo, e la serata si è raddrizzata.
E adesso son qui che scrivo, anche se sono stanchissimo. Ma soddisfatto.
Tralasciamo le riflessioni.

Sono andato dalla mia negoziante preferita, la Cinzia, (preferita perché ha frutta e verdura di eccellente qualità, oltre a certi vasetti.....) e ho composto così il mio primo: una melenzana a boccia, un peperone rosso e uno giallo, mezzo chilo di pomodori i più maturi che aveva, due pugni di olive calabresi, un pugno di mandorle pelate.
La pasta l'avevo in casa, ho usato questa. Non voglio ovviamente fare pubblicità ma la forma si adattava all'idea che avevo in testa: è facile che l'idea inconscia di questo piatto ci fosse già da giorni.







Un quarto di melenzana l'ho fatto a cubettini e l'ho fritto nell'olio di arachide.















Poi ho fatto dare l'acqua a due mezzi peperoni, questi












infine ho messo in padella, dopo aver sostituito l'olio di arachide con quello evo, i pomodori tagliati in quattro con l'aglio e le olive, oltre a una presa di sale














e quando i pomodori si sono un po' cotti ho mescolato tutto insieme, aggiungendovi le mandorle tostate pochissimi minuti










non mi sembra un brutto sugo, anche perchè è una citazione della caponata........

La pasta doveva cuocere otto minuti: dopo sei l'ho mescolata al sugo e l'ho versata nella pirofila.
Una spolverata di parmigiano (ma il pecorino è meglio) e un po' di pane grattuggiato.
E poi via in forno, un quarto d'ora.


Sono io il primo a dire che non sarà questo grande piatto ma mi sono divertito e questa è la cosa importante.

1 commento:

  1. quelle mezze mafalde(o mafalde intere non vedo bene) mi piacciono un sacco, un grande piatto altrochè!Buona settimana e tantissimi auguri per una felice Pasqua!

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