Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

lunedì 4 giugno 2012

Pasta al sugo

Oibò? Come si permette il blogger a pubblicare una ricetta così modesta? Tutti, ma dico tutti, sanno farsi un po' di pasta al sugo. E' solo un pochino più difficile della pasta al burro........




Scrivendo queste due righe mi sono venuti in mente Aldo Palazzeschi e la sua "Lasciatemi divertire":

... ma giovinotto,
diteci un poco una cosa
non è la vostra una posa,
di voler con così poco
tenere alimentato
un sì gran foco?.....

Non metto il link a ragion veduta: tutti vogliono commentarla, anche a sproposito. Andate a rigustarvela per intero sulla vostra vecchia antologia di letteratura italiana....


Questa pasta al sugo ha in sé qualcosa di assolutamente meritevole di essere pubblicato e io  semplicemente la assecondo.
Tutto dovrà essere perfetto. La salsa di pomodoro fatta con i san Marzano più maturi e pregni di sapore, la cipolla, il basilico.
Le tagliatelle fresche, con otto o magari dieci uova per kilo di farina, solo con un goccio di vino bianco.
E poi?
Poi ti preparerai la besciamella più buona che tu abbia mai fatto, con la farina del mulino e il burro che ti sei fatto apposta venire dalla campagna.
L'idea è semplice ma perfetta: mescolare la salsa di pomodoro e la besciamella, diciamo fra di loro in rapporto di 1:1.
Manca solo il formaggio, per esempio le vacche rosse.

Rifletto, prima di andare a scuola per l'ultimo giorno dell'anno scolastico 2011-2012, che esiste una grande cucina della semplicità. Teniamolo presente per il futuro.


5 commenti:

  1. e proprio questo post io desidero commentare.
    Perchè è proprio nella preparazione dei piatti più semplici che si vede il vero genio.
    A Milano a 'identità golose' ho assaggiato gli spaghetti con la pummarola, più buoni della mia vita.
    Ed erano una vera poesia.
    Quindi ben venga la tua ricetta, anche perchè c'è un mondo intero che non la sa proprio preparare e sarebbe ora che ci provasse....
    un abbraccio e scusami per la latitanza, ma sono riuscita da disoccupata, ad avere meno tempo di quando lavoravo.
    Un abbraccio
    Anna

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    1. Come sempre Anna the Nice, a cui il mio blog deve la sua esistenza, ha idee sulla cucina e sul cucinare che sono assolutamente coincidenti con le mie. Ne discuteremo a Torino.....
      Per adesso un bacio

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  2. sono per la semplicità, se ne hai ancora un piatto mi siedo in cucina con te e lo mangio volentieri...Se hai anche un vino ligure ancora meglio, altrimenti ne porto uno del Collio goriziano o del Carso....Buona domenica, un abbraccio, a presto..

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    1. Purtroppo nella mia cucina non resta niente..... se però passi di qua non è detto che non te ne faccia un'altro, magari questa volta con qualche piccola variazione, il cacio ricotto per esempio.
      La bottiglia di Rossese la troverai ma tu il vino del Carso portalo lo stesso: non sia mai detto che berremo poco.
      Ciao Chiara, a presto

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