Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

mercoledì 20 marzo 2013

Torta paradiso - Tarte paradis - Heaven's cake

Tutto ciò mi fa molto ridere. Se provate a mettere su Google le mie traduzioni escono fuori le cose più strane. Anche una pasticceria di Houston (TX).

La mia invece è una ricetta, perfetta, che lo Chef ha voluto donarci. E io ho provato a rifarla, ma la sua era più buona. E questa è la differenza fra l'allievo e il Maestro. Non posso neanche dire "avrò tempo", perché lui ha dieci anni meno di me.

Comunque la ricetta è questa.
N.B.B. se non usi o non vuoi usare il burro pianta subito di leggere e passa ad altro. Certo che il burro si accumula nelle arterie del collo e uno poi sragiona (io però ho sempre sragionato, quindi il burro non è in questione) però qui il burro ha un suo perché. Che lo dico dopo.

La dose è per fare un paio di teglie, ché se ne possa dare una fetta a una ventina di persone desiderose di bontà e di dolcezza.

500 (dico: cinquecento) grammi di burro
480 g di farina
460 di zucchero
8 uova
due bustine di lievito per dolci
vanillina in polvere
bucce di agrumi grattugiate, quelle che preferisci (ma tante).

Prima di partire: fai ammorbidire il burro, o aspettando un'ora o dandogli una bottarella di microonde (io la seconda).
Monti con grande amore gli otto rossi con lo zucchero, fino a che non "disegnino".
Aggiungi il burro che ormai sarà una "pomata" (no, non è una medicina!). E mescoli.
Monti gli otto bianchi a neve ferma.

Adesso, con grande cautela, aggiungi alternativamente, un po' di farina e un po' di bianchi, e mescoli fino a che non li avrai incorporati tutti alla miscela uova-zucchero-burro.

Fatto ciò versi nella/e teglia/e e allarghi il composto, dandogli piccoli colpi sul tavolo.
In forno a 180 °C per 40 minuti.

Naturalmente io me le sono quasi dimenticate per cui un po' di bruciaticcio c'era. Il forno mi ha fregato, quando sono andato a vedere era a 210 °C. Venti gradi quindi possono fare la differenza!!!!

Comunque non è tanto il fare la ricetta perfettamente quanto divertirsi un po' a giocare con i pentolini. E' questo mi è perfettamente riuscito.

A proposito: il perché del burro è la sofficità della torta. Anche il giorno dopo, o due giorni dopo, se ci arrivasse.....
Ecco le foto:
la prima, ben truccata....



e la seconda, dove si vede l'eccesso di cottura



C'è anche un po' di musica, quella bella....




2 commenti:

  1. Mi segno subito la ricetta... l'esecuzione è rimandata, causa dieta (o almeno ci provo!!) ;-)

    RispondiElimina
  2. Che rabbia quando il forno ti tradisce! Ogni tanto mi capita di sfiorare accidentalmente la manopola e di alzare la temperatura e allora sono guai, specie con i dolci. La tua torta, nonostante l'abbronzatura, sembra molto appetibile. Mi segno anche le tue proporzioni; io ho mangiato quella di Vigoni, a Pavia, e non riesco a riprodurre quella estrema sofficita'.
    Ciao.

    RispondiElimina