Andiamo a incominciare

Basta fare un giro al mercato.
Già gli occhi si riempiono di colori, colori di pomodori e peperoni, caldi, rossi e carnosi come certe labbra che si offrono senza vergogna, ma anche caldi come il giallo di pani appena sfornati, sotto la cui crosta si indovina una tenerezza nuova.
E la verdura? ci offre tutte le tonalità dei verdi, che raccontano sommessamente di prati e di orti, innaffiati da uomini tranquilli in maniche di camicia, durante silenziosi tramonti.
Come si fa a non amare il cibo? Semplice, basta non amare gli umani.

martedì 26 novembre 2013

Pastasciutta con i calamari e i pomodori secchi - Pasta with squid and dried tomatoes - Pâtes aux tomates séchées et de calmars

Si tratterà di prendere  un avanzo di calamaro presente nel frigorifero, residuo degli esperimenti non riusciti del mezzogiorno. Comunque era un calamaro da un kilo, e l'avanzo erano circa sette etti.
Le mie ricette sono sempre scritte col senno di poi, motivo per cui sarà più che opportuno tagliarlo in pezzettini veramente piccoli.

Nella saltiera metti l'olio e l'aglio, che leverai quando incomincia a colorare, e il peperoncino (che ce lo lasci....).
Butti i frammenti di calamaro e incominci a farli sfrigolare. Chebbello, schizzi d'olio dappertutto, anche sugli avambracci e sotto le unghie...., le erbe di Provenza non contribuiscono a diminuire gli spruzzi: un sorso di vino sarà allora a questo momento perfetto.
Aggiungiamo olive, capperi e i mitici pomodori secchi, assieme a una più che generosa spruzzata di concentrato di pomodoro.

Quanto dovrà ancora cuocere? Poco, poco, assaggia il calamaro e fallo cuocere secondo il tuo gusto. Non dovrà essere un pezzo di gomma, ma neanche una patata bollita.

Dai, è pronto. Butti la tua pasta, il prezzemolo, un filo d'olio.
E ti abboffi....


































Musica, messa la mattina dopo. La notte porta consiglio.....


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